Silvia De Simone, nata a Reggio Emilia e vissuta a Bologna, da sempre appassionata di arti visive, ha seguito corsi di modellatura della creta e di realizzazione di statuette di terracotta sotto la direzione del Maestro Ivan Dimitrov.
Ha realizzato raccolte di particolari soldatini che sono stati esposti nel Museo Nazionale del Soldatino M. Massaccesi di Bologna.
Dipinge su vetro, in particolare con la speciale tecnica del doppio vetro, che crea suggestivi effetti di profondità, e con acrilico su cartone telato.
Attualmente vive in provincia di Modena
Silvia De Simone, nata a Reggio Emilia e cresciuta a Bologna, è una
pittrice istintiva.
Approdata alla pittura in età adulta, dopo
attività di decorazione prevalentemente “artigianali” e un lavoro
nella terracotta iniziato alla scuola dell’artista Ivan Dimitrov,
Silvia De Simone ha iniziato la sua storia artistica realizzando
composizioni prevalentemente a tema floreale con una particolare
tecnica di pittura su vetro, generalmente sovrapponendo due lastre
dipinte, una di sfondo e una in primo piano, ottenendo suggestivi
effetti di trasparenza e di profondità. Dopo le prime mostre,
incentrate su questo tipo di pittura su lastre di vetro, Silvia De
Simone ha intrapreso un complesso percorso di maturazione e di
ricerca, sviluppando di volta in volta nuovi temi, sempre
caratterizzati da elementi di grande originalità. Scopriamo così il
periodo dei muri, grandi quadri costituiti da sfondi decisamente
materici, al limite del bassorilievo, raffiguranti muri di diversi
colori e collocazione geografica, sovrastati da lastre di vetro su
cui spiccano gli elementi vivi dell’immagine: piante, foglie, rami,
bacche. È una tecnica estremamente suggestiva e originale,
apprezzata in diverse mostre tenute in varie località italiane.
Parallelamente alla pittura su vetro, e attualmente in prevalenza,
Silvia De Simone si dedica ad un tipo di pittura apparentemente più
classica, utilizzando colori acrilici su vari materiali quali legno,
tela o cartone. Ciò che caratterizza e distingue i quadri di Silvia
De Simone è però l’uso del colore, sempre asservito alla creazione
di luci e di profondità che quasi relegano l’immagine stessa al
ruolo di pretesto per la rappresentazione di un’emozione che
raggiunge immediatamente lo spettatore prevaricando l’osservazione
razionale del soggetto. A questo ultimo periodo appartengono
nostalgiche vedute di Bologna ed altri paesaggi urbani, boschi
solitari, coloratissime scene di danza. E tutto questo, sicuramente,
è ancora, a sua volta, il prologo ad una nuova ricerca nei territori
della fantasia, del sogno e dell’emozione pura.